Scrittore statunitense. Laureato ad Harvard ed esponente dei circoli letterari
di Boston, divenne presto noto in tutti gli Stati che si erano liberati dal
dominio britannico per l'impegno ispirato dei suoi scritti poetici e critici,
tendenti ad affrancare la narrativa americana dalla supina aderenza ai modelli
inglesi. Tipici in proposito sono
The Biglow papers (Cronache di Biglow),
cronache di politica, cultura e attualità, che cominciarono a uscire nel
1846 sul "Boston Courier", e costituiscono il primo esempio di una smaliziata
saggistica giornalistica diretta all'interesse di lettori non solo specialisti.
Nominato docente di Lettere alla Harvard University (1853), non mostrò
alcuna propensione per l'accademismo e diede uno slancio rilevante al campo
dell'editoria giornalistica. Questo periodo coincise con l'affermazione dei
periodici "Atlantic Monthly" e "North American Review", dei quali fu
rispettivamente direttore (1857-1882) e capo redattore (1862-1872). In
età avanzata intraprese la carriera diplomatica: fu ambasciatore a Madrid
(1877-1880) e a Londra (1880-1885). Opere principali:
A Fable for
Critics, 1848 (Una favola per i critici);
The Vision of sir Launfal,
1848 (La visione di Sir Launfal);
The Cathedral, 1870 (La cattedrale);
Among My Books, 1870 e 1876 (Tra i miei libri) (Elmwood, presso
Cambridge, Massachusetts 1819-1891).